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Dolcetto d'Alba DOC

Vitigno
Dolcetto 100%

Vigneto
Comune: Castiglione Falletto, Foglio n. 7 Particelle 57-58
Proprietà: altitudine 300 m s.l.m., esposizione Sud, sesto d’impianto 2,70x0,80m, densità 4700 ceppi/ha, allevamento a Guyot a controspalliera.
Età: 30 anni
Ettari: 0,60 ha
Resa/ha: 80q/ha

Comune: La Morra (Le Rù), Foglio n. 21 Particella n.499
Proprietà: altitudine 280 m s.l.m., esposizione Sud-Ovest, sesto d’impianto 2,70x0,80m, densità 4700 ceppi/ha, allevamento a Guyot a controspalliera.
Età: 40-50 anni
Ettari: 0,60 ha
Resa/ha: 80q/ha

Epoca di raccolta
Seconda decade di settembre

Produzione
10.000 bottiglie

Vinificazione
Selezione delle uve in vigneto, fermentazione e macerazione per circa 12 giorni in contenitori di acciaio inox, segue la fermentazione malolattica in novembre.
Affinamento
Affinamento in acciaio inox, imbottigliamento nella primavera successiva. Commercializzazione a partire da inizio estate.

Caratteristiche organolettiche
Di bella veste e color rosso rubino intenso, con sfumature violacee, ha un profumo vinoso, a volte fruttato, il sapore è asciutto, di buon corpo, gradevolmente amarognolo.

Note
Questo vino, per chi non lo conosce, si rivela un’autentica sorpresa: il suo nome può ingannare ed indurre il neofita a crederlo un vino da dessert, perché “dolcetto”. In verità il nome è stato attribuito nelle Langhe, pensando più all’uva che al vino; infatti è sempre stata l’uva da tavola delle nostre colline, offerta in autunno, con le pere di stagione ed i marroni bolliti delle vicine valli alpine. Gianni Brera, storico giornalista del Guerin Sportivo e de La Repubblica, in una lettera dell’Agosto 1979, a questo proposito ci scrive: “Ho stappato qualche vostra bottiglia. Il dolcetto mi ha incantato. È molto solido, serio, senza cipiglio. Una vera barbarie ne giustifica il nome, peraltro sospetto: i vostri antenati pronti davanti al corposo barbera, debbono essersi inteneriti e l’hanno chiamato con un vezzeggiativo: come doveva essere ercolino per i romani”

 
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